Definizione di campo visivo
Porzione di spazio percepito da un occhio immobile. Normalmente il campo visivo monoculare si estende: 60° nasalmente, 50° superiormente, 90° temporalmente e circa 70° inferiormente.
Nel campo visivo normale si può evidenziare, a circa 10°- 20° temporalmente alla fissazione, la “macchia cieca” che corrisponde alla proiezione spaziale della papilla ottica priva di fotorecettori.
Estensione del campo visivo
- Monoculare: l’ampiezza del campo visivo è condizionata, sia da fattori anatomici (protuberanza di naso e margini orbitari), sia da fattori retinici corticali.
- Binoculare: l’estensione è data dalla sovrapposizione dei CV monoculari, per cui avremo un apmpliamento del CV orizzontale da 150° a 180°. Il CV binoculare effettivo corrisponde ai 120° centrali di perfetto accavallamento, mentre le due zone falciformi temporali “crescenti temporali” sono di circa 30° l’una e rimangono di pertinenza di ogni singolo occhio.
Utilità
Diagnosi di patologie oculari come il glaucoma per la visualizzazione e quantificazione del danno;
Patologie neuro-oftalmiche, sistemiche con interessamento dell’apparato visivo;
Follow-up, scopi medico-legali-assicurativi (es. rilascio o rinnovo patente di guida;…);
A cosa serve il campo visivo computerizzato?
Il campo visivo computerizzato è la porzione di spazio che un occhio immobile percepisce di fronte a sè. L’analisi di questo elemento oltre che in oculistica, per l’analisi delle sofferenze retiniche causate da glaucoma e diabete, è molto importante anche in Neurologia per visualizzare i deterioramenti alle vie ottiche retro-bulbari, chiasmatiche e retrochiasmatiche, fino alla corteccia visiva. Questi deterioramenti possono essere provocati da patologie ischemiche, tumorali, traumatiche e neurologiche di vario tipo. Tale indagine riveste una certa importanza nell’analisi funzionale del nervo ottico e nella diagnosi delle patologie oculari e neuro-retiniche del sistema oculare, in particolare nella diagnostica e nel monitoraggio del glaucoma.
Come si svolge l’esame del campo visivo computerizzato?
Il campo visivo computerizzato è analizzabile attraverso uno strumento, denominato Perimetro, che può essere Manuale o Computerizzato. L’esame del Campo Visivo consiste nel valutare con un Perimetro computerizzato le risposte di un soggetto a stimoli di luce di intensità variabile. Gli stimoli luminosi vengono proiettati in vari punti del campo visivo di entrambi gli occhi allo scopo di indagare la sensibilità luminosa della retina e del nervo ottico.
Durante questo accertamento il soggetto siede davanti allo strumento con il mento appoggiato su un idoneo supporto.
Deve guardare dritto verso una piccola luce fissa al centro dello schermo, mentre altre luci lampeggiano intorno a questa.
Quando si è sicuri di aver visto una di queste luci lampeggianti che si accendono una alla volta, si deve premere un bottone.
Possibili visioni con un campo visivo danneggiato
Restringimento campo visivo in un soggetto affetto da glaucoma
Nei nostri centri medici potrete svolgere l’esame del campo visivo sia per la valutazione dello stato attuale del vostro problema che per il monitoraggio costante dell’eventuale progressione del danno visivo.
Vengono effettuati anche campo visivo di esterman per rinnovo patenti e per pazienti monoculi ove richiesta la documentazione specifica
Pachimetria
Che cosa è la pachimetria corneale?
La pachimetria corneale è un esame che consente di misurare lo spessore della cornea. La conoscenza dello spessore corneale permette di definire l’affidabilità della misurazione della pressione oculare. L’esame viene effettuato anche quale strumento per valutare alcune patologie della cornea, come il cheratocono (mappa pachimetrica), l’edema corneale e nella diagnostica del glaucoma.
A cosa serve la pachimetria corneale?
L’esame serve per misurare lo spessore della cornea, la prima lente naturale che la luce incontra nel suo tragitto all’interno dell’ occhio.
Quali pazienti possono effettuare la pachimetria?
L’esame può essere effettuato da pazienti di tutte le età, anche bambini, che siano in grado di assicurare una collaborazione accettabile al fine di garantire un risultato attendibile dell’esame. È indicato in particolare in tutti i soggetti noti o a rischio per glaucoma, nei pazienti affetti da patologie corneali e in quelli che devono sottoporsi ad un intervento di chirurgia corneale: cross-linking, trapianto di cornea o chirurgia refrattiva.
La pachimetria è dolorosa o pericolosa?
Non è una misurazione dolorosa da eseguire in quanto viene effettuata, nel caso del pachimetro ultrasonico, tramite instillazione di collirio anestetico. Questo accorgimento serve ad evitare la sensazione di dolore e fastidio mentre si sfiora con una piccola sonda la superficie corneale. Nel caso del pachimetro ottico si tratta di un esame non invasivo in quanto non c’è alcun contatto con la superficie oculare.
Come funziona la pachimetria?
Il paziente viene fatto accomodare su di uno sgabello o poltrona per l’acquisizione mediante pachimetro ultrasonico. Viene instillato nell’occhio un collirio anestetico e il medico appoggia sulla superficie corneale una sonda per rilevare lo spessore corneale. La misurazione può essere ripetuta in vari punti della superficie corneale, se necessario. Quando inizia l’acquisizione dell’esame, il paziente fissa una sorgente luminosa in modo continuo per pochi secondi durante i quali lo strumento esegue una serie di scansioni della cornea. Un computer dedicato esegue le analisi morfologiche e morfometriche, estrae il valore pachimetrico rilevato in svariati punti della superficie corneale e il valore di spessore corneale minimo rilevato.
L’HRT: Una Specie di “Tac” della Papilla Ottica
Il Tomografo Retinico Laser Heidelberg HRT-II viene utilizzato:
– per misurare lo spessore dello strato delle fibre nervose del nervo ottico;
– per misurare lo spessore retinico in regione maculare.
Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di tale esame per la diagnosi precoce di glaucoma e per il suo monitoraggio.
Questo esame risulta piu`sensibile dell’esame del campo visivo nell’individuare danni precoci del nervo ottico.
Per le maculopatie (degenerazione maculare senile o retinopatia diabetica) fornisce informazioni complementari all’esame angiografico nel determinare la sede e il grado di edema retinico (pre-post- terapia laser ) o di atrofia maculare.
L’esame non richiede la dilatazione della pupilla e non è invasivo. La risoluzione è particolarmente elevata (10 micron).
L’HRT-II sfruttando un raggio laser confocale (il raggio emesso si trova sulla stessa direttrice del raggio riflesso), con una lunghezza d’onda di 670 nm, consente di acquisire tre serie di immagini della testa del nervo ottico e di ottenere un’unica immagine tridimensionale finale.
Al termine dell’esame il software fornisce informazioni su una serie di parametri utili all’esaminatore per poter valutare lo stato iniziale o quantificare la progressione del danno glaucomatoso.
ORARI STUDI
Lunedì | 9:00 -13:00 | 16:00-20:00 |
Martedì | 9:00 -13:00 | 16:00-20:00 |
Mercoledì | 9:00 -13:00 | 16:00-20:00 |
Giovedì | 9:00 -13:00 | 16:00-20:00 |
Venerdi | 9:00 -13:00 | 16:00-20:00 |
Sabato | 9:00 -13:00 | 16:00-20:00 |
Domenica | Chiuso |
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