L’evoluzione dell’ortocheratologia
L’ortocheratologia non è una idea nuova, ma solo negli ultimi dieci anni ha visto la sua maturità.[3][4][5] Benché l’ortocheratologia sia riportata in letteratura dal 1962,[6] per più di tre decenni questa procedura non è stata pienamente accettata dalla comunità scientifica soprattutto a causa dei dubbi su quanto fosse sicuro modificare la zona centrale della cornea. Gli unici studi controllati sull’efficacia e la sicurezza di queste prime tecniche riportavano una riduzione miopica media modesta, di circa 1,00 D, in tempi di trattamento lunghi compresi fra 3 e 10 mesi, con grande variabilità dei risultati fra i diversi pazienti. La riduzione della componente miopica era spesso accompagnata da un aumento di astigmatismo contro regola che a volte diventava irregolare.[7] Le ragioni di questa scarsa efficacia possono essere comprensibili: le prime lenti per ortocheratologia si portavano di giorno ed erano disegnate con curve periferiche più piatte della zona ottica, quindi si comportavano come lenti convenzionali troppo piatte, avevano un appoggio solo centrale ed un eccessivo movimento che potevano causare alterazioni dell’epitelio centrale, inoltre tendevano a decentrarsi, provocando un certo grado di distorsione ed un aumento dell’astigmatismo e delle aberrazioni corneali. L’ortocheratologia praticata dai primi pionieri è stata molto diversa da quella di oggi: lo sviluppo di nuovi materiali, geometrie, metodi applicativi, tecniche costruttive e tecniche strumentali per l’esame dell’occhio, hanno contribuito all’evoluzione del metodo.[5][8] Benché ancora oggi posizioni molto autorevoli siano ancora scettiche nei confronti di questa tecnica,[9] gli studi controllati più recenti dimostrano l’efficacia e la sicurezza dell’ortocheratologia moderna.[10][11][12] Indicazioni
Generalmente l’ortocheratologia è indicata nei casi di miopia medio bassa, inferiore a 6 diottrie, nell’ipermetropia fino a 3 diottrie e in alcuni casi di astigmatismo.[10] Anche alcuni casi selezionati di presbiopia possono beneficiare di questa tecnica.[13] L’ortocheratologia è indicata per coloro che non desiderano o non possono portare occhiali o lenti a contatto convenzionali e non possono o non vogliono sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva.[14][15] Non vi sono limiti di età per questo metodo di correzione. Anche bambini e adolescenti possono essere buoni candidati, purché non presentino controindicazioni alle lenti a contatto.[16] È particolarmente indicata nella fase in cui si osserva una progressione miopica, perché recenti studi scientifici controllati hanno dimostrato un certo effetto dell’ortocheratologia nel rallentare l’aumento della miopia.[17][18][19] Generalmente, l’applicazione di lenti per ortocheratologia è controindicata in tutte le situazioni oculari che non consentono l’utilizzo di lenti a contatto di tipo convenzionale. Una visita medica preventiva, alcuni esami pre-applicativi e una prova preliminare sono necessari per stabilire che non sussistano tali controindicazioni.
Efficacia e sicurezza
Già dopo la prima notte di utilizzo delle lenti si possono notare risultati evidenti. I tempi necessari per ottenere la correzione completa e il mantenimento di un risultato stabile dipendono dall’entità del difetto da correggere e dalle variabili individuali di ogni persona. In media, i tempi vanno da pochi giorni a un paio di settimane.[20][21] A differenza delle normali lenti a contatto, le lenti per ortocheratologia non s’indossano durante il giorno, ma la sera prima di andare a dormire. La loro forma a geometria inversa è studiata apposta per modellare l’epitelio corneale senza provocare sofferenze.[22] Le lenti per ortocheratologia notturna che vengono usate oggigiorno sono molto sofisticate e lasciano arrivare all’occhio tutto l’ossigeno che serve, anche quando la palpebra è chiusa.[23] Tuttavia, l’utilizzo di qualsiasi tipo di lente a contatto comporta una seppur minima percentuale di rischio,[24][25][26] non ci si aspetta che l’uso di questo tipo di lenti implichi rischi sostanzialmente maggiori rispetto alle lenti convenzionali.[27] Alcuni studi hanno evidenziano un aumento delle aberrazioni di alto ordine (astigmatismo irregolare, aberrazione sferica e coma) oltre i valori degli occhi normali. Ciò è dovuto alla variazione del fattore di forma della cornea che può indurre una riduzione della qualità visiva. Con il tempo, i sintomi delle aberrazioni tendono a diminuire, grazie all’adattamento sensoriale, ma in alcuni casi questi disturbi possono rimanere. Poiché l’ortocheratologia non produce dei cambiamenti corneali definitivi ed irreversibili, in caso di problemi di questo genere si possono modificare i parametri delle lenti fino ad ottenere un risultato soddisfacente.[2][28] Nei casi più complicati può essere necessario sospendere il trattamento.
Avvertenze
L’uso di lenti a contatto è sicuro solo se ci si sottopone a controlli periodici e si rispettano scrupolosamente le regole di utilizzo e di igiene spiegate dal contattologo
ORARI STUDI
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Martedì | 9:00 -13:00 | 16:00-20:00 |
Mercoledì | 9:00 -13:00 | 16:00-20:00 |
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