Descrizione
La retinografia non midriatica è un esame oculistico diagnostico fondamentale dal punto di vista clinico per uno screening rapido e sicuro delle condizioni della retina – complessa struttura nervosa formata da milioni di cellule che serve a trasformare stimoli luminosi in impulsi elettrici – , della microcircolazione e del nervo ottico individuando eventuali patologie. Si può definire – in termini semplici – la retinografia come una fotografia a colori del fondo dell’occhio, che consente quindi di vederne dettagliatamente la condizione.
Cos’è la retinografia?
Grazie alla retinografia è possibile monitorare il fondo oculare e i diversi elementi che lo compongono; nello specifico, si possono esaminare il corpo vitreo, la retina, la macula e la testa del nervo ottico e l’albero vascolare. Questo tipo di esame non è affatto invasivo ed è in grado di produrre documentazione fotografica delle varie componenti: se fin dall’inizio è in grado di fare una diagnosi precisa per lo screening di patologie particolari – che vedremo più avanti – la comparazione della documentazione ottenuta nel tempo potrà fornire informazioni su eventuali miglioramenti o peggioramenti della condizione clinica.
Come si esegue l’esame di retinografia?
Prima di eseguire la retinografia è necessario dilatare le pupille con un collirio midriatico, in modo da rendere possibile l’osservazione del fondo dell’occhio con un oftalmoscopio o fundus-camera, il tutto mentre si è illuminati con una lampada a fessura. L’esame non risulta invasivo, l’unico fastidio che si potrebbe avvertire è un leggero bruciore dopo l’applicazione delle gocce, che dura comunque pochi istanti. Un consiglio che possiamo dare è quello di farsi accompagnare, poiché le pupille rimarranno dilatate per qualche ora e si potrebbe avere difficoltà a tenere gli occhi ben aperti con la luce del sole, rendendo pericoloso il tragitto di rientro.
Quando bisogna sottoporsi alla retinografia?
La retinografia viene in genere prescritta per la diagnosi e il monitoraggio di patologie che riguardano i vasi sanguigni della retina, quindi per problemi di circolazione che sono legati ad esempio a diabete e ipertensione, nei casi in cui si sospetti un distacco o lesione della retina, oppure per monitorare lo stato della macula nel caso di maculopatie. Grazie alla retinografia e possibile verificare lo stato di salute della testa del nervo ottico, che in caso di glaucoma subisce diversi danneggiamenti. Generalmente, si prescrive a soggetti affetti da diabete, ma anche a coloro che sono affetti da ipertensione arteriosa, può essere utile per chi ha subito un trauma con eventuale possibilità di distacco della retina, in presenza di maculopatia – patologia che va a colpire la macula – e altri disturbi visivi gravi.
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